Palazzo Bongiorno
Palazzo Bongiorno
Palazzo Bongiorno è uno degli esempi più belli di architettura settecentesca delle Madonie. La sua costruzione, splendida dimora della famiglia Bongiorno, baroni di Caccamo e marchesi di Eschifaldo venne iniziata nella prima metà del Settecento, forse su progetto di Gandolfo Felice Bongiorno. Il palazzo, le cui sale furono interamente affrescate da Gaspare Fumagalli e dal suocero, Pietro Martorana, fu anche sede dell'Accademia degli industriosi, considerata il più grande circolo culturale e letterario delle Madonie che prese a impresa un oriolo (orologio) col motto "ex pondere motus". All'Accademia aderirono numerosi personaggi di spicco dell'epoca come l'abate Vito Amico, autore del Lexicon Topographicum Siculum, il marchese di Villabianca Emanuele Gaetani F.M., l'abate Giuseppe Fedele Vitale, autore del poema epico La Sicilia Liberata. Alla morte del barone Francesco Benedetto Bongiorno, nel 1767, il palazzo venne vissuto dal resto della famiglia ancora per diversi anni. Estintasi la famiglia nella prima metà dell'Ottocento, il palazzo dei Bongiorno passò all'Arcivescovo di Palermo. Nel 1856 l'antico palazzo venne acquistato dai baroni Li Destri di Gangi, e nel 1967 l'edificio giunse al Comune di Gangi che ne ha fatto la sede di rappresentanza e del Consiglio Comunale. Le sale di palazzo Bongiorno evocano atmosfere di raro fascino. Prezioso scrigno che aprendosi svela la magnificenza di questi superbi affreschi che hanno il potere di regalare emozionanti momenti e trasmettere sensazioni di assoluta serenità . Visitare questo palazzo diventa un viaggio nella Gangi del Settecento, popolato da nobili, sacerdoti, architetti, letterati, artisti. Un'esperienza indimenticabile dentro uno dei palazzi più belli della Sicilia, alla scoperta di un linguaggio allegorico, alquanto misterioso e suggestivo, che bene si presta a diverse letture e interpretazioni.